Un incontro per approfondire le disuguaglianze di genere a livello locale, con il contributo del Casa delle Donne Contro la Violenza e del collettivo transfemminista Non Una di Meno Modena. A partire da dati territoriali e pratiche quotidiane, si rifletterà sulle criticità attuali e sulle possibilità di trasformazione collettiva. Verranno presentate le azioni del movimento transfemminista contro la violenza patriarcale, razzista e istituzionale, e si parlerà di sorellanza come pratica politica e strumento di alleanza tra soggettività marginalizzate. Un’occasione per dialogare tra realtà diverse, con particolare attenzione al coinvolgimento di studentɜ, insegnanti e giovani del territorio.
Non Una Di Meno Modena fa parte di Ni Una Menos, un movimento transfemminista contro il femminicidio e la violenza di genere, nato in Argentina nel 2015, che si è rapidamente esteso prima in Sud/Centro/Nord America e poi in Europa. Il percorso di NON UNA DI MENO in Italia inizia a Roma l’8 marzo 2016, con la prima grande manifestazione. Nel tempo si sono costituite assemblee e nodi in molte città italiane (anche a Modena), coinvolgendo sempre più donne, trans*, persone non binarie, uomini e altre soggettività, ampliando così gli orizzonti delle loro lotte. Le disuguaglianze di genere e la violenza, in particolare il femminicidio, non sono né episodi isolati né frutto di errori, ma sono le manifestazioni più visibili di un sistema patriarcale, colonialista e capitalista che, per la sua sopravvivenza, ha bisogno di sfruttamento, misoginia e razzismo. Non Una Di Meno Modena abbraccia quindi una visione intersezionale delle lotte e delle oppressioni, scendendo in piazza contro la violenza patriarcale, razzista, istituzionale, ambientale ed economica.
L’Associazione Casa delle donne contro la violenza odv affonda le sue radici nei movimenti e nei gruppi femminili che erano attivi già dal 1972 nella città di Modena. Tutte le attività e gli interventi realizzati in questi anni hanno trovato il loro fondamento operativo e metodologico che caratterizza questo luogo e cioè la pratica della relazione tra donne come presupposto comune a tutte e il metodo del lavoro di gruppo come strumento organizzativo applicato a tutte le attività associative e la messa in rete delle risorse interne e del territorio.